martedì 11 novembre 2008

IL CANOTTAGGIO...

Il Canottaggio Può:

archiviate le più o meno recenti stagioni di successi ed affermazioni mondiali ed olimpiche, il nostro Sistema abbisogna ora di un naturale aggiornamento attraverso una serena ma profonda analisi dell’attuale contesto tecnico, economico, organizzativo e sociale del movimento Canottaggio Italiano. E ciò nella considerazione che, se da un lato esistono pressanti problemi di varia natura (consenso e ampiezza della base, immagine, ottimizzazione delle risorse umane, solo per citarne alcuni), dall’altro sono fiducioso che attraverso una conduzione partecipata, seria e costruttiva, professionale e lungimirante, conscia dei limiti come delle opportunità, si potrà affrontare con successo la sfida del futuro.

Il Canottaggio Deve:

far emergere i suoi Valori e le sue specificità, attraverso un approfondita conoscenza che ponga in luce, l’unicità di questa disciplina sportiva, il valore educativo, il valore aggregante, l’onestà, il lavoro di squadra, il rispetto del prossimo, ed ovviamente il benessere e la salute;
superare gli egoismi sia individuali che delle varie componenti del nostro bellissimo mondo; rispettando prima di tutto, per essere poi rispettati;
recitare sullo scenario internazionale il ruolo che gli compete in quanto a storia, partecipazione e passione, per quello che riguarda i successi sui campi di regata ma anche nel quadro della politica sportiva.


Con Realismo, Passione e senza Demagogia:

è d’obbligo maturare la coscienza dell’esatta situazione del Canottaggio Italiano, nella sua complessità, non esente dai riflessi negativi di un mondo che sta cambiando più rapidamente di quanto abbia mai fatto, determinato da decisioni politiche, non sempre all’altezza, ma capaci di ingenerare scenari nuovi per lo sport italiano, che se non affrontati con la giusta fermezza, potranno produrre delle conseguenze difficili da superare;
in tutto ciò la Passione ci sarà da valido supporto, attenti a non farsi prendere la mano dalla demagogia, tarlo di quanti perseguono la soluzione dei problemi più gravi con leggerezza e con la mente rivolta all’ottenimento di facili successi transitori, ma non alle soluzioni di ampio respiro, senza considerare che le strade più impervie conducono alle vette più elevate.

Dario Crozzoli